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Crisi Ucraina. Allattare durante le emergenze. Documento Unicef/Iss: “Meglio allattamento al seno che latte artificiale”

18 marzo - “Spesso – scrivono Unicef e Iss - come prima risposta all’emergenza, si pensa erroneamente alla fornitura dei sostituti del latte materno (la formula) come priorità. Invece, la protezione dell’allattamento diventa ancora più importante nei contesti umanitari, a causa dell’accesso spesso limitato all’acqua potabile e delle condizioni igienico sanitarie compromesse che non consentono una preparazione della formula in sicurezza”.

“Nelle emergenze, come nella vita ordinaria, l’allattamento esclusivo è il modo più sicuro per nutrire un bambino o una bambina sotto i sei mesi di età”, lo scrivono in un documento congiunto Unicef e Iss che sottolineano come il tema sia di forte preoccupazione in Ucraina, dove i tassi di allattamento esclusivo sono bassi e un'alta percentuale di bambini dipende parzialmente o completamente dalla formula artificiale.
 
“Spesso – scrivono Unicef e Iss - come prima risposta all’emergenza, si pensa erroneamente alla fornitura dei sostituti del latte materno (la formula) come priorità. Invece, la protezione dell’allattamento diventa ancora più importante nei contesti umanitari, a causa dell’accesso spesso limitato all’acqua potabile e delle condizioni igienico sanitarie compromesse che non consentono una preparazione della formula in sicurezza. A questi si aggiungono l’aumento del rischio di malattie e l’insicurezza alimentare associate alla mancanza di assistenza sanitaria”.
 
“Nelle situazioni emergenziali – continuano - deve essere fornito un sostegno psicologico e pratico, adeguato e qualificato, per l'allattamento che permetta alle madri di superare le difficoltà temporanee che incontrano”.
 
“Lo stress non compromette la produzione di latte – sottolineano Unicef e Iss - ma nelle situazioni emergenziali deve essere fornito un sostegno psicologico e pratico, adeguato e qualificato che consenta alle madri di superare eventuali difficoltà che incontrano”.
 
“In ogni emergenza, ci saranno comunque bambini che non sono allattati o che lo sono parzialmente. Questi sono altamente vulnerabili – rimarcano le due istituzioni - e richiedono protezione e supporto urgenti e mirati, dato l’aumentato rischio di morbilità e mortalità”.
 
Latte in formula, quando si utilizza
L’UNICEF ribadisce con le indicazioni espresse dal Global Breastfeeding Collective, dall’Emergency Nutrition e dal Global Nutrition Cluster i seguenti punti:
• Nelle emergenze, come nelle situazioni normali, rimangono valide le raccomandazioni di salute pubblica sull’allattamento esclusivo per i primi sei mesi e l’allattamento con cibi complementari per due anni e oltre.
 
• Nelle emergenze, l’UNICEF dà la priorità alla protezione, alla promozione e al sostegno dell’allattamento nella sua risposta, assicurando allo stesso tempo i bisogni nutrizionali dei bambini non allattati e di quelli che dipendono dalla formula. Le donne possono riprendere l’allattamento (la rilattazione) o considerare il ricorso a balie laddove appropriato. Ogni sforzo dovrebbe essere fatto per assicurare che i bambini siano allattati perché l’alimentazione con la formula è molto rischiosa nelle emergenze.
 
• In un contesto di emergenza, ci possono essere situazioni in cui i neonati e i bambini piccoli non possono essere allattati, o lo sono parzialmente, per un periodo di tempo più o meno lungo.
 
Casi in cui i neonati non possono essere allattati
• Neonati e bambini piccoli che sono rimasti orfani o le cui madri sono state assenti per un lungo periodo di tempo prima dell’emergenza umanitaria o nel corso della stessa e per i quali l’allattamento da parte di balie, la rilattazione o l’uso di latte umano donato non è fattibile.
 
• Neonati e bambini piccoli le cui madri sono presenti ma non hanno allattato prima dell’emergenza umanitaria, o abbiano smesso nel corso della stessa, indipendentemente dal motivo, e per i quali l’allattamento da parte di balie, la rilattazione o l’uso di latte umano donato non è fattibile.
 
• Situazioni in cui la madre e/o il bambino hanno condizioni mediche per le quali l'allattamento non è possibile, e per i quali l’allattamento da parte di balie, la rilattazione o l’uso di latte umano donato non è fattibile.
 
• Lattanti di età inferiore ai 6 mesi che sono alimentati in modo misto (allattamento più sostituti del latte materno) in attesa che le madri vengano sostenute per recuperare l’allattamento esclusivo.
 
I neonati e i bambini che rientrano in una delle quattro categorie di cui sopra devono ricevere sostituti del latte materno. I sostituti necessari per una risposta di emergenza devono essere acquistati attraverso i normali canali di approvvigionamento e distribuzione. L’UNICEF non accetterà donazioni di sostituti del latte materno. La fornitura della formula ai bambini che lo necessitano dovrebbe essere affiancata da consulenze sulla corretta preparazione, somministrazione e conservazione della formula e da una fornitura di acqua pulita.
 
Il Codice
Il Codice sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno deve essere rispettato in ogni momento delle fasi dell’emergenza, da produttori e distributori di sostituti del latte materno, dal personale sanitario e del soccorso all’emergenza e dalle altre persone coinvolte in ogni momento dell’emergenza o dell’intervento di cooperazione internazionale.
 
A beneficio delle madri, dei neonati, delle neonate e delle bambine e dei bambini piccoli possono essere donati:
• Altri alimenti nutrienti, per esempio, alimenti di origine animale come pesce o carne in scatola
• Altri prodotti, ad esempio vestiti, articoli da toilette per bambini, coperte per bambini, acqua, pannolini
• Fondi per sostenere i programmi di alimentazione infantile


 

Fonte: Unicef/Iss

 

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