Associazione dei Ginecologi Italiani:
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2021

BenEssere Donna 1/2021

 

Editoriale

BenEssere tutto al femminile

Carissime,

eccoci qui con il primo numero del 2021 che speriamo porti buone notizie e ci permetta di superare le difficoltà dell'anno passato o almeno di iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel.
Dopo la notte, ed il 2020 è stato veramente un anno buio, non può che venire la luce: tutte noi ci contiamo!
Abbiamo dato ampio spazio alla denatalità che è diventato ormai un problema drammatico in Italia, come in altri Paesi europei, e purtroppo non vi sono al momento elementi che ci facciano essere ottimisti. per questo tema la luce in fondo al tunnel non c'è ancora. È davvero indispensabile e quanto mai urgente che la politica, gli organi istituzionali facciano qualcosa, è un grido disperato di aiuto che tutte/i noi facciamo affinché venga posto in primo piano questo problema che è l'espressione di un disagio di un'intera società. La denatalità ha molteplici cause, fra cui sicuramente lo scarso sostegno economico-sociale alla genitorialità, è indispensabile rivedere molti aspetti (i permessi di maternità/paternità, la agevolazione permessi entrata/uscita, il part-time verticale e orizzontale, gli asili nido gratuiti, i servizi pre e post-scuola, i servizi sociali): tutto questo in un contesto dove il Covid e tutto ciò che ne è conseguito ha dato una ulteriore spallata.

Parliamo di vaccini in gravidanza e della campagna #iotiproteggerò, della tiroide e di come può influire/essere influenzata dalla gravidanza.

L’allattamento materno è molto importante per la salute di mamma e bambino, ma è essenziale che la donna sia aiutata in questa fase molto delicata della vita, soprattutto nel primo periodo dopo il parto. In questa vita frenetica, sempre piena di impegni, è necessario comprendere che l’arrivo di un nuovo nato cambia i ritmi della coppia, della famiglia e che la mamma ha bisogno di attenzione, di coccole.

Abbiamo dedicato un articolo all’influenza dell’ambiente sulla fertilità: occuparci del Pianeta su cui viviamo è sempre più inevitabile, la salute sua e nostra sono strettamente correlate. Anche se proprio in questi giorni è arrivata su Marte la navicella, noi dobbiamo pensare che questo è il nostro pianeta, questa è la nostra Terra e di lei ci dobbiamo occupare se teniamo alla nostra vita.

Abbiamo allargato i nostri orizzonti e parliamo anche delle correlazioni fra intestino e cervello, del mal di testa da cervicale, di antibiotici e di dipendenza affettiva e violenza in tempo di pandemia.

Spero davvero che anche questo numero incontri il vostro interesse.

​Buona lettura

Elsa Viora, Presidente AOGOI

 

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Editoriale

BenEssere tutto al femminile

Il vaccino anti-COVID in gravidanza

Non c’è alcuna controindicazione a fare il vaccino in gravidanza. Anzi le donne in gravidanza sarebbero da considerare dei soggetti “fragili” a cui il vaccino andrebbe offerto con priorità perché dai dati relativi alla seconda ondata emerge che le donne in gravidanza hanno, come già succede per altre infezioni respiratorie, un rischio maggiore di complicanze. Il primo chiarimento che va fatto è che nessun vaccino anti-COVID approvato ed utilizzato in Europa contiene il virus SARS-CoV2, altrimenti sarebbe controindicato in gravidanza.

Attualmente, in Italia le donne sotto i 60 anni hanno accesso solo ai vaccini contenenti mRNA (di Pfizer o di Moderna). Il problema dei vaccini a mRNA è data dalla difficoltà di fare arrivare questo piccolo frammento di RNA all’interno delle cellule umane; per fare in modo che questo RNA non sia riconosciuto come estraneo si devono utilizzare delle strategie. L’incorporazione nell’mRNA di nucleosidi modificati ne aumenta la stabilità e lo nasconde alla reazione della cellula, per questo i frammenti di mRNA che codifica l’intera proteina Spike sono inseriti all’interno di nano vescicole lipidiche. Così è possibile indurre da parte dell’organismo umano una risposta immunitaria contro la proteina Spike e quindi la produzione di anticorpi (IgM e IgG).

Mi fa piacere ricordare che questa metodica è stata messa a punto nel 1990 dalla dottoressa Katalin (Katy) Karikò la cui carriera è stata tutt’altro che facile e solo la sua tenacia e perseveranza le hanno consentito di riuscire a terminare gli studi su questo importante argomento.

Non vi è alcun motivo biologico che possa farci pensare che un vaccino a mRNA possa dare degli effetti negativi sul feto e ormai ci sono dati che indicano che le donne sottoposte al vaccino non hanno un rischio di complicanze legate al vaccino diverso dalla popolazione generale e che gli effetti collaterali sono gli stessi. Ora in Italia, grazie all’ultima Circolare del Ministero del 24 settembre 2021 che “raccomanda la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, con vaccini a mRNA, alle donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre”, esiste una posizione chiara ed ufficiale sul tema.

Gli anticorpi (IgG) prodotti dalla mamma passano la placenta e giungono al feto offrendogli una immunità passiva che finirà qualche mese dopo il parto e durerà di più se vi sarà l’allattamento materno in quanto gli anticorpi arriveranno al neonato attraverso il latte materno, così come avviene per tutte le altre malattie infettive.

Il vaccino è somministrabile in qualsiasi epoca della gravidanza, perché il vaccino non contiene virus, ma solo frammenti di mRNA. Non c’è un periodo migliore di un altro, ma c’è un unico dato di cui tener conto: la febbre, che può esserci tra gli effetti collaterali del vaccino. Se compare feb- bre in una donna nei primi tre mesi di gravidanza è molto importante trattarla subito, con banale paracetamolo. Ma questo vale sempre, anche in caso di influenza, poiché una temperatura elevata nei primi tre mesi può essere dannosa per l’embrione; e questo è un messaggio importante da far arrivare in generale.

Anche le mamme che allattano possono procedere alla vaccinazione senza dover interrompere l’allattamento poiché i frammenti di mRNA, che hanno una vita brevissima, come anche confermato da un recente studio, oltre a non passare attraverso la placenta, non passano neanche nel latte.

Il vaccino non modifica la capacità riproduttiva per cui non vi è alcun motivo di rimandare la ricerca di una gravidanza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo ha ribadito in un documento del 25 giugno 2021 “WHO does not recommend pregnancy testing prior to vaccination. WHO does not recommend delaying pregnancy or terminating pregnancy because of vaccination”.

Le donne in gravidanza devono sottoporsi alla vaccinazione per due motivi: proteggere sé stesse e proteggere il proprio bambino. Problemi di salute materni possono portare a indurre un parto pretermine mettendo in serio pericolo il neonato. Rarissimamente inoltre il Coronavirus passa attraverso la placenta, ma se ciò avviene può mettere a rischio la salute del feto o del neonato.

Un’altra obiezione che spesso viene fatta è: ma il vaccino non è efficace a difenderci sempre all’infezione! È vero ma riesce a difenderci dalle complicanze gravi.

Cito un esempio semplice: se attraverso la strada con il semaforo verde sulle strisce pedonali è meno probabile che venga investita rispetto ad attraversare la strada di corsa con il semaforo rosso.

La gravidanza è un momento particolare, ogni scelta che viene fatta non è solo per sé ma anche per il bimbo ed è quindi normale avere delle indecisioni, farsi delle domande, ma è indispensabile raccogliere informazioni da persone esperte ed aggiornate.

È compito di noi medici, ostetriche e tutti gli operatori sanitari, spiegare e far comprendere l’utilità del vaccino, solo in questo modo possiamo davvero dare un aiuto, fornire elementi utili per la decisione: il dialogo è essenziale.

Desidero fare un appello a tutte le donne in gravidanza: vaccinatevi! Il vaccino protegge sia la salute materna che quella del bambino. Gli anticorpi che vengono prodotti dalla mamma passeranno pure attraverso il latte e in questo modo si proteggerà anche il neonato in una fase in cui suo organismo è ancora fragile e in cui non è ancora pronto ad affrontare infezioni come il COVID.

​Buona lettura

Elsa Viora, Presidente AOGOI

 

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