Q&A Vaccinazione anti-HPV: Counselling alla donna adulta
Cosa è il Papillomavirus (HPV) e quali sono le patologie che provoca
Questa sezione è composta da 21 domande sul virus HPV, come si trasmette e le patologie ad esso correlate. Non si deve dare per scontato che tutte le donne siano informate correttamente su questo argomento.
Molte donne sono convinte che la presenza del virus sia “colpa” del tradimento del partner o che l’infezione si possa evitare utilizzando il preservativo. L’assenza di sintomi può essere erroneamente interpretata come assenza di infezione o di malattia, che non necessita pertanto di accertamenti. Alcune donne potrebbero allarmarsi sentendo parlare di un virus a trasmissione sessuale che provoca il cancro.
È bene quindi, insieme all’informazione, fornire adeguate rassicurazioni in merito al fatto che possediamo tutti i mezzi necessari per prevenire i cancri correlati all’HPV e che la diffusione del virus HPV è molto comune, mentre il cancro HPV- correlato è un’evenienza rara.
- Cosa è il Papillomavirus (HPV)? »
L’HPV (Papillomavirus umano) è un virus molto diffuso, che la maggior parte delle persone sessualmente attive (70-80%) contrae almeno una volta nella vita. È responsabile del cancro del collo dell’utero (o carcinoma della cervice uterina), primo tumore riconosciuto dall’OMS come totalmente riconducibile ad una infezione.
- Come si trasmette l’HPV? »
L’HPV si trasmette per via sessuale, anche se non necessariamente in seguito ad un rapporto sessuale completo e può rimanere latente anche per lungo tempo. Il virus può essere trasmesso anche anni dopo che un soggetto abbia contratto l’infezione, pertanto può non essere in relazione alla persona con la quale si sono avuti rapporti sessuali recenti.
- Come si contrae l’infezione da HPV? »
L’infezione da HPV è molto diversa rispetto alle altre infezioni virali. Le cellule infettate dall’HPV non vengono uccise dal virus, che può rimanere all’interno delle stesse per lungo tempo, senza provocare una risposta immunitaria da parte dell’ospite e senza dare sintomi. La persistenza del virus è condizione necessaria di evoluzione neoplastica. Questa evenienza tuttavia non è frequente, in quanto l’ospite riesce nella maggior parte dei casi a liberarsene (clearance virale).
- Quali sintomi provoca l’infezione da HPV? »
L’infezione da HPV decorre generalmente in modo asintomatico. Soltanto in caso di lesioni più avanzate e di maggiore gravità in alcuni casi si possono avere sanguinamenti, specie dopo i rapporti.
- L’infezione da HPV causa sempre malattie gravi? »
No. Dipende dal tipo di HPV e dalla persistenza dell’infezione.
- Quanti tipi di HPV esistono? »
Sono stati identificati più di 200 tipi di HPV, di cui circa 40 possono provocare infezione nell’essere umano.
- I virus HPV provocano tutti il cancro? »
No. Alcuni (ne sono stati identificati 15) sono definiti “ad alto rischio” e sono potenzialmente oncogeni, mentre quelli “a basso rischio” (ad oggi identificati una dozzina) sono responsabili di lesioni benigne e/o autolimitanti (condilomi genitali e lesioni di basso grado CIN 1), da non considerare come lesioni precancerose (“di alto grado”).
- Il riscontro di CIN2 al Pap Test significa che ho un cancro? »
No. È una displasia (lesione precancerosa) di grado moderato che ha un rischio di progressione a CIN3 del 22% ma anche di regressione spontanea pari al 43%. Tuttavia è raccomandato sottoporsi a colposcopia con eventuale biopsia di conferma e conseguente escissione chirurgica.
- Quante sono le donne italiane affette da una lesione HPV-correlata? »
Circa 47.000 donne all’anno ricevono una diagnosi di lesione “di basso grado”, mentre circa 14.700 sono quelle che ricevono una diagnosi di lesione precancerosa, ovvero di alto grado.
- Quante sono le donne italiane che sviluppano un carcinoma della cervice uterina (collo dell’utero)? »
I dati ISTAT indicano un’incidenza di circa 2.400 nuovi casi all’anno (1.3% dei tumori femminili), con una mortalità annua di circa 500 casi. E’ la neoplasia più frequente nella fascia giovanile (4% dei casi, 5° tumore più frequente nelle donne sotto i 50 anni di età. Il fattore eziologico di questa neoplasia è rappresentato dall’infezione persistente da Papilloma virus (HPV) ad alto rischio.
- Quali organi colpisce l’infezione da HPV? »
L’HPV può infettare cute e mucose anogenitali, oltre a orofaringe e laringe.
- Cosa sono i condilomi? »
Sono lesioni benigne antiestetiche e fastidiose, tendenti alla recidiva note anche come verruche genitali. Si manifestano a livello di vagina, vulva, cervice e a volte nella zona perianale e nei maschi sul pene e nell’area ano-genitale.
- I condilomi possono evolvere in cancro? »
No. Sono provocati da tipi di HPV a basso rischio (6 e 11 nel 90% dei casi).
- Come evolve l’infezione da HPV? »
Nella maggior parte dei casi (più del 90%), l’infezione si risolve spontaneamente, soprattutto nelle donne più giovani e senza fattori di rischio, ma in una minoranza di casi e con tipi di HPV ad alto rischio in caso di persistenza può provocare lesioni precancerose nell’arco di 5 anni, mentre il carcinoma cervicale invasivo può insorgere anche dopo 10-20 anni dall’infezione.
- Ci sono fattori che aumentano il rischio di persistenza del virus? »
Si. Ne sono stati identificati alcuni:
- Inizio precoce dell’attività sessuale (prima dei 14 anni).
- Avere molti partner sessuali
- Fumare tabacco
- Utilizzare contraccettivi ormonali per molto tempo
- Avere avuto gravidanze (il rischio è proporzionale al numero di gravidanze)
- Essere affetti da altre infezioni sessualmente trasmesse, soprattutto HIV.
- Perché il fumo favorisce l’infezione? »
Perché abbassa le difese immunitarie a livello locale. Un motivo in più per abbandonare questa cattiva abitudine.
- Il preservativo protegge dall’infezione? »
Il preservativo riduce il rischio, ma non protegge completamente dall’infezione. Ricordiamo comunque che è fondamentale nella prevenzione di tutte le altre infezioni sessualmente trasmissibili (IST), che favoriscono l’infezione da HPV.
- Se ho l’HPV e rimango incinta corro dei rischi? »
Le donne con diagnosi di HPV possono rimanere incinte e le possibilità che la gravidanza o il normale sviluppo del bambino siano influenzati dall’infezione non trovano seri riscontri scientifici. Anche il parto per via vaginale non è rischioso. Tuttavia esiste un rischio minimo per cui donne con storia di condilomatosi anogenitale potrebbero trasmettere l’infezione al figlio al momento del parto, con possibile sviluppo di papillomatosi respiratoria ricorrente nei primi anni di vita.
- Dopo la menopausa si può ancora contrarre l’infezione da HPV? »
L’infezione da HPV si riduce notevolmente dopo la menopausa, sia perché le occasioni di contagio sono meno frequenti, sia perché la conformazione del collo dell’utero cambia rendendolo meno esposto alle infezioni.
Le modificazioni dell’ambiente cervico-vaginale indotte dalle variazioni dello stato ormonale possono tuttavia provocare una riattivazione dell’infezione latente; in effetti è stato riscontrato un picco di positività all’HPV nella sesta decade di vita. - Dopo essere guarita spontaneamente dall’infezione sono immune? »
Purtroppo no. Ci si può reinfettare. L’immunità conferita dai vaccini è invece molto più elevata e duratura di quella naturale.
- Si può curare l’infezione da HPV? »
No. Purtroppo attualmente sembrerebbero non esserci cure definitive. Il trattamento e l’eliminazione delle lesioni rappresentano la forma più efficace per evitare il rischio di progressione della patologia e la possibile evoluzione neoplastica. La vaccinazione è il modo più sicuro di lotta al papilloma virus (l’unica forma di prevenzione primaria efficace).
Lo screening delle patologie HPV-correlate
- Come si fa la diagnosi di infezione da HPV?
Gli screening attualmente disponibili consentono una valida diagnosi precoce di infezione da HPV nelle donne che hanno iniziato l’attività sessuale: da 25 a 30 anni di età è raccomandato il Pap Test, mentre in età successiva e fino a 64 anni è raccomandato l’HPV Test ogni 5 anni (in caso di esito negativo).
- La colposcopia si deve fare regolarmente per la prevenzione?
No, la colposcopia è indicata solo se il Pap Test indica anomalie.
- Perché lo screening con HPV test è raccomandato dopo i 30 anni?
Lo screening con HPV test è raccomandato dopo i 30 anni perché nelle donne più giovani le infezioni da HPV sono molto frequenti, ma nella gran parte dei casi regrediscono spontaneamente. Lo screening con HPV test nelle donne sotto i 30 anni porterebbe a riscontrare, e quindi a trattare, delle lesioni che sarebbero regredite spontaneamente.
I vaccini anti-HPV - In pubblicazione
- Da quanti anni è disponibile il vaccino anti-HPV?
- Perché si fa il vaccino a 11 anni? Non è troppo presto?
- Fino a che età si può fare il vaccino?
- Quali vaccini sono disponibili contro l’HPV?
- Come agisce il vaccino anti-HPV? (dovendo riportare il dato RCP di Gardasil ho messo la domanda al singolare riferita solo al 9-valente)
- Le donne già infettate possono fare il vaccino?
- I vaccini sono efficaci?
- Dopo i 25 anni non si deve più fare il vaccino?
- Ha senso fare il vaccino dopo i 40 anni?
- Quanto dura l’efficacia del vaccino?
- Dopo il vaccino bisogna ancora sottoporsi allo screening?
- Quante dosi di vaccino si devono fare?
- Le persone immuno-compromesse o con HIV possono vaccinarsi?
- Dove viene praticata l’iniezione?
- È sicuro questo vaccino?
- Che reazioni si possono avere dopo aver fatto il vaccino?
- Il vaccino anti-HPV è obbligatorio?
- Bisogna richiedere al medico di famiglia la prescrizione del vaccino?
- Bisogna fare degli esami prima di vaccinarsi?
- Dopo il vaccino si devono fare controlli? E se sì, solo con il Pap Test o anche con il test HPV?
- Dopo le previste dosi del vaccino bisogna fare dei richiami?
- Se una donna ha subito un trattamento per lesioni del collo dell’utero, può fare il vaccino?
- Se sono stata operata per una lesione a rischio da HPV il vaccino mi aiuta a guarire prima?
- Posso fare il vaccino se sono incinta?
- E se allatto?
- Ci sono controindicazioni al vaccino anti-HPV?
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