Associazione dei Ginecologi Italiani:
ospedalieri, del territorio e liberi professionisti

slider_medici.jpg
topbanner2b.jpg
topbanner3d.jpg
  • Aogoi
  • Notiziario
  • ARCHIVIO NEWS
  • Il lento declino del Ssn. In 10 anni tagliati 200 ospedali, 45 mila letti, 10 mila medici e 11 mila infermieri

Il lento declino del Ssn. In 10 anni tagliati 200 ospedali, 45 mila letti, 10 mila medici e 11 mila infermieri

3 aprile 2020 - Tra chiusura di strutture, riduzioni di personale, privato in crescita e finanziamenti inadeguati anche negli anni '10 del nuovo millennio il Servizio sanitario ha proseguito la sua opera di dimagrimento. E proprio oggi in piena emergenza il Coronavirus ci sta presentando il conto, con il paradosso che il prezzo più alto lo stanno pagando i più fragili e gli operatori sanitari che proprio questa dieta per anni hanno denunciato.

Tra il 2007 e il 2017 il nostro Servizio sanitario nazionale ha subito una drastica dieta: in 10 anni sono stati chiusi circa 200 ospedali, tagliati 45 mila posti letto, ridotto di 10 mila unità il personale medico (tra ospedalieri e convenzionati) e di 11 mila quello infermieristico.
 
È migliorata l’appropriatezza delle cure e ci sono nuove tecnologie, per cui si ricovera di meno. E sono anche cresciute (poco) le strutture territoriali ma è purtroppo sotto gli occhi di tutti in questo periodo di emergenza che gli investimenti in sanità negli ultimi 10 anni sono stati inadeguati (nonostante il fondo sanitario tra il 2007 e il 2017 sia cresciuto di 15 miliardi).

Partiamo dagli ospedali: secondo i dati dell’Annuario del Ssn del Ministero della Salute nel 2007 il Ssn poteva contare su 1.197 strutture ospedaliere mentre nel 2017 sono scese a 1.000, quasi 200 ospedali in meno, il 16%.
 
Nel 2007 c’erano poi 9.820 strutture per l’assistenza specialistica ambulatoriale. Un numero che nel 2017 è sceso a 8.867, ovvero 953 ambulatori in meno (il 10%).
 
Trend inverso per l’assistenza territoriale nel 2007 c’erano 5.105 strutture per l’assistenza territoriale residenziale mentre nel 2017 se ne registrano 7.372 (+2.267 pari al 44% in più). In aumento anche le strutture per l’assistenza territoriale semiresidenziale, nel 2007 erano 2.280 mentre nel 2017 sono 3.086. In calo invece le altre strutture di assistenza territoriale (erano 5236 nel 2007 e sono 5.586 nel 2017). In aumento infine le strutture per l’assistenza riabilitativa (erano 912 nel 2007 e sono 1.122 nel 2017).
 
In generale però si è assistito ad un aumento in percentuale della componente privata. Un esempio per tutti nel 2007 gli ospedali privati erano il 45% mentre nel 2017 sono il 48%.
 
Meno ospedali ma anche meno posti letto. In totale il Ssn nel 2007 poteva contare su 259.476 posti letto contro i 213.669 del 2017, circa 45 mila in meno (il 17%). Un calo in tutti i comparti: degenza ordinaria, day hospital e day surgery.
 
Meno ospedali, meno letti e ovviamente anche meno personale.
 
Nel 2007 il Ssn poteva contare su 649.248 unità e risultava così ripartito: il 69,7% ruolo sanitario, il 18,3% ruolo tecnico, il 11,7% ruolo amministrativo e lo 0,2% ruolo professionale. Nel 2017 se ne contano quasi 46 mila in meno. Ovvero ammonta a 603.375 unità e risulta ripartito: il 71,5% ruolo sanitario, il 17,6% ruolo tecnico, il 10,7% ruolo amministrativo e lo 0,2% ruolo professionale.
 
Nello specifico i medici sono scesi dai 106,8 mila del 2007 ai 101,1 mila del 2017 (-5,7 mila) mentre gli infermieri sono passati dalle 264.177 unità del 2007 ai 253.430 del 2017.
 
In calo anche i medici del territorio. I medici di famiglia nel 2007 erano 46.961, dieci anni dopo 43.731 (-3.230, il 6,8%). I medici titolari di guardia medica erano 13.109 nel 2007 che sono scesi a 11.688 nel 2017 (-1.421, il 10%). Si sono ridotti anche i pediatri (dai 7.657 del 2007 ai 7.590 del 2017).
 
Luciano Fassari

 

 

menu
menu