Associazione dei Ginecologi Italiani:
ospedalieri, del territorio e liberi professionisti

slider_medici.jpg
topbanner2b.jpg
topbanner3d.jpg

In Veneto è allarme nascite. La Regione: “Desiderio scoraggiato dal mercato del lavoro”

19 luglio - Diffusi i risultati dell'ultimo report del Sistema Statistico della Regione sulla natalità. "Il Veneto ha perduto la caratteristica di più elevata natalità e fecondità che ha caratterizzato il territorio negli anni passati”. Il quoziente di natalità per il Veneto è passato da 10,1 nati per mille abitanti nel 2008 ai 7,9 nel 2015. 

In Veneto sono nati nel 2015 esattamente 38.961 bambini, quasi il 20% in meno rispetto al 2008. A evidenziarlo è l’ultimo numero della pubblicazione periodica “Statistiche Flash”, curata dalla Sezione Sistema Statistico della Regione del Veneto, che evidenzia come “la caratteristica di più elevata natalità e fecondità, che ha caratterizzato il territorio veneto negli anni passati, fa spiccare ancor di più un declino che tuttavia caratterizza tutte le regioni: il quoziente di natalità per il Veneto passa infatti da 10,1 nati per mille abitanti nel 2008 ai 7,9 nel 2015”.

 



Il calo delle nascite interessa in misura maggiore le province di Belluno e Treviso, mentre Rovigo ha il tasso di fecondità più basso del territorio. “La diminuzione del numero di nati dipende da diversi fattori, uno dei quali è strutturale. Negli ultimi anni, infatti, si è conclusa la vita riproduttiva delle donne nate nella fase del baby-boom di metà degli anni ’60 e la riproduzione si affida alle generazioni successive di donne, che sono meno numerose: tra il 2008 e il 2015 le donne in età feconda calano di circa 69 mila unità”, spiega la Regione in una nota che sintetizza i risultati del rapporto. E in cui si evidenzia che “un altro fattore che penalizza il desiderio di maternità è il mercato del lavoro. Il tasso di occupazione delle donne con figli è, per tutte le età fertili, sistematicamente più basso di quello delle donne senza figli, mettendo in evidenza quanto poco il mercato del lavoro contempli la conciliazione familiare”.

Per la Regione “una nota di speranza per una ripresa della natalità nel prossime decennio viene dall’affacciarsi al periodo di massima fertilità delle donne nate durante il trend di crescita degli anni novanta e duemila”.

menu
menu