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  • In Europa oltre 1,2 milioni di morti sarebbero evitabili. In Italia sono circa un terzo dei decessi. Analisi Eurostat

In Europa oltre 1,2 milioni di morti sarebbero evitabili. In Italia sono circa un terzo dei decessi. Analisi Eurostat

16 giugno 2017 - Più di 560.000 morti (il 33,3% dei decessi totali) potrebbe essere considerato come mortalità trattabile: 1 decesso su 3 si sarebbe potuto evitare alla luce delle conoscenze mediche e della tecnologia. Quasi un milione sono le mortalità prevenibili, quelle cioè legate a politiche sanitarie e stili di vita. In totale secondo Eurostat oltre 1,2 milioni di morti si sarebbero potuti evitare nel 2014. 

Nell'Unione europea, quasi 1,7 milioni di persone di età inferiore a 75 anni sono morti nel 2014. Di questi, più di 560.000 (il 33,3% dei decessi totali) potrebbe essere considerato come mortalità prematura. In altre parole, 1 decesso su 3 in Europa si sarebbe potuto evitare, alla luce delle conoscenze mediche e della tecnologia e oltre 1,2 milioni come mortalità evitabile.
 
Il dato e l’analisi è di Eurostat, che ha condotto un’analisi su quante morti avrebbero potuto essere evitate nella Ue nel 2014.
Gli attacchi di cuore (178.000 morti evitabili,  32% del totale delle morti evitabili di persone di età inferiore a 75) hanno rappresentato la quota maggiore di morti potenzialmente evitabili nell'Ue. Sono seguiti da fatti cerebrovascolari (quasi 91.000 morti, il 16%), tumori del colon-retto (66.500, 12%), tumori al seno (50.100,  9%), malattie ipertensive (28.700, 5%) e polmonite (22.800, 4%).
 
Le proporzioni di morti potenzialmente evitabili attraverso l'assistenza sanitaria ottimale variano notevolmente tra gli Stati membri.
Le percentuali più elevate di decessi evitabili (avoidable) sono stati registrate in Romania (47,6%) e Lettonia (47,0%), seguita dalla Lituania (45,3%), Bulgaria (43,2%) e in Slovacchia (43,1%). La quota era al di sotto di un quarto in Francia (24,0%) e tra il 25% e il 30% in Danimarca (26,5%), Belgio (26,6%), Lussemburgo (27,4%) e Paesi Bassi (27,9%).
 
In Italia si considera evitabile circa il 33% delle morti, quasi 140mila, di cui secondo Eurostat circa 51mila avrebbero potuto esserlo con una migliore assistenza sanitaria e oltre 88mila si sarebbero potute evitare  con interventi di sanità pubblica, come i fattori di comportamento e stili di vita, status socio-economico e fattori ambientali.
 
Il concetto di mortalità trattabile e prevenibile che illustra Eurostat si basa sull'idea che certi morti (per gruppi di età specifici e secondo malattie specifiche come definito dalla classificazione ICD) potrebbero essere 'evitati' se ci fosse stato un sistema di salute pubblica più efficace e interventi medici immediati.
 
Una morte può essere considerata come “trattabile” (amenable) se poteva essere evitata attraverso una ottimale assistenza sanitaria di qualità. Il concetto di morti prevenibili (preventable) è più ampio e comprende le morti che avrebbero potuto essere evitate con interventi di sanità pubblica concentrandosi su determinanti generali della salute pubblica, come i fattori di comportamento e stile di vita, status socio-economico e fattori ambientali.
Valutare le prestazioni dei sistemi di assistenza sanitaria è secondo Eurostat di crescente importanza nella Ue.
 
Oltre alle cure sanitarie e alle tiche di salute pubblica, altri fattori influenzare la quantità di morti prevenibili e trattabili, legati anche alla probabilità degli individui di contrarre una malattia o di consultare il medico,  come istruzione, classe sociale, credenze salute, livelli di stress, costi di diagnosi e trattamento.
Nel 2014, come accennato, oltre 562.000 decessi nell'Ue avrebbero potuto potenzialmente essere evitati con i sistemi di assistenza sanitaria che offrono trattamenti medici tempestivi ed efficaci (morti trattabiili) e quasi 1 milione di morti avrebbe potuto essere evitata grazie a migliori interventi di sanità pubblica (morti evitabili). Il numero totale di decessi potenzialmente evitabili ha raggiunto quasi 1,2 milioni .
 
I dati per la mortalità prevenibile sono più alti di quelli di mortalità trattabile a causa della più ampia definizione di morti prevenibili. Così nel 2014 quasi 1 milione di morti (214 decessi per 100 000 abitanti) avrebbe potuto essere evitato grazie a migliori interventi di sanità pubblica. Queste cifre sono ancora molto simili ai dati 2013.
 
Gli Stati membri con i più bassi tassi di mortalità trattabile nel 2014 sono l'Italia, Cipro, Spagna e Malta; mentre gli Stati membri con i più alti livelli di morti potenzialmente prevenibili sono la Lituania, la Lettonia, l'Ungheria e la Romania.
In tutta Europa, i tassi di mortalità trattabile per gli uomini sono più alti di quelli per le donne. Il minore divario tra i sessi (rispetto al tasso totale) è nei Paesi Bassi, Francia, Danimarca e Belgio. Risultati analoghi si hanno per i tassi di mortalità prevenibili.
 
Le sei principali cause di mortalità sono le malattie ischemiche cardiache, malattie cerebrovascolari, cancro colorettale, cancro al seno, malattie ipertensive e polmonite.
In totale, oltre il 77% di tutti i decessi classificati come trattabili nell'Ue è stato causato da tali malattie.
 
Le principali cause di morti prevenibili sono il cancro del polmone, lesioni e malattie alcol-correlati.
La distribuzione delle malattie che causano morti sia trattabili che prevenibili varia leggermente per uomini e donne. Mentre per gli uomini la principale causa di mortalità in termini percentuali sono le malattie ischemiche del cuore, per le donne sono il tumore al seno.
 

 

 

 

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