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Monitoraggio Covid. Peggiora ancora la situazione: Rt sale a 1,21 e incidenza a 78. Ma nessuna Regione rischia ancora il giallo

12 novembre 2021 - È quanto emerge dal report della Cabina di regia relativo al periodo 1-7 novembre. La scorsa settimana l’incidenza era a 53 e l’Rt a 1,15. Tutte le regioni sono a rischio moderato con il Friuli Venezia Giulia che rischia l’alto. Aumentano ancora i tassi di occupazione dei letti in ospedale ma nessuna Regione supera le soglie per il passaggio in zona gialla.

Cresce ancora l’impatto del Covid in Italia. Nell’ultima settimana l’indice Rt è salito a 1,21 rispetto all’1,15 di sette giorni prima e l’incidenza anche è aumentata a quota 78 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 53 dello scorso rilevamento. Cresce ancora l’occupazione dei posti letto ma nessuna Regione rischia la zona gialla anche se tutte sono a rischio moderato e il Friuli Venezia Giulia rischia seriamente di arrivare all’alto. È quanto emerge dal report della Cabina di regia relativo al periodo 1-7 novembre.
 
“L’incidenza settimanale – si legge nel report - a livello nazionale continua ad aumentare. La trasmissibilità stimata sui casi sintomatici e sui casi con ricovero ospedaliero è sopra la soglia epidemica. Questo andamento va monitorato e controllato con estrema attenzione anche alla luce della intensa recrudescenza epidemica in corso nei Paesi vicini del centro-est Europa.
 
“Una più elevata copertura vaccinale – si raccomanda - , il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti”.
 
“In questa fase – rileva la Cabina di regia - è anche necessario applicare e rispettare rigorosamente misure e comportamenti raccomandati (utilizzo delle mascherine, distanziamento fisico ed igiene delle mani) per limitare l’ulteriore aumento della circolazione del virus Sars-Cov-2 e degli altri virus respiratori. È opportuno in ogni caso continuare a garantire un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini per realizzare il contenimento dei casi”.
 
 
Ecco i dati principali emersi dalla cabina di regia:
- L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 78 per 100mila abitanti (05/11/2021-11/11/2021) vs 53 per 100mila abitanti (29/10/2021-04/11/2021), dati flusso Ministero Salute.
 
- Nel periodo 20 ottobre - 2 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,21 (range 1,08 – 1,31), in aumento rispetto alla settimana precedente e stabilmente al di sopra della soglia epidemica. E’ stabile e sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,14 (1,1-1,19) al 2/11/2021 vs Rt=1,12 (1,06-1,17) al 26/10/2021). Si ritiene che le stime di Rt siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, poiché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati.
 
- Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute all’11 novembre) vs il 4,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 04/11). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 6,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute all’11 novembre) vs il 5,3% al 28/10.
 
- 20 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, il Friuli Venezia Giulia è ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo il DM del 20 aprile 2020
 
- 11 Regioni/PPAA riportano un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.
 
- In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (11.001 vs 8.326 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (34% vs 35% la scorsa settimana). È in aumento anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 47%). Rimane stabile la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (18% vs 18%).

 

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