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Il Senato approva il decreto Covid. Sì allo scudo per gli operatori sanitari. Il testo va alla Camera

15 maggio 2021 - I fatti di cui agli articoli 589 e 590 del codice penale, commessi nell’esercizio di una professione sanitaria e che trovano causa nella situazione di emergenza, saranno punibili solo nei casi di colpa grave. Ai fini della valutazione del grado della colpa, il giudice dovrà tenere conto anche della limitatezza delle conoscenze scientifiche sulle patologie da Sars-Cov-2 e sulle terapie appropriate, nonché della scarsità delle risorse umane e materiali disponibili in relazione al numero dei casi da trattare. Nel decreto anche l'obbligo di vaccinazione per i sanitari.

Con 144 sì, 25 no e tre astensioni, il Senato ha approvato il 13 maggio scorso il disegno di legge di conversione del Decreto Covid. La parola passa ora alla Camera. Nel testo, approvato anche l'emendamento che punta a limitare la responsabilità penale degli esercenti la professione sanitaria. Più nel dettaglio, durante lo stato di emergenza epidemiologica da Sars-Cov-2, i fatti di cui agli articoli 589 e 590 del codice penale, commessi nell’esercizio di una professione sanitaria e che trovano causa nella situazione di emergenza, saranno punibili solo nei casi di colpa grave.
 
Ai fini della valutazione del grado della colpa, il giudice dovrà tenere conto, tra i fattori che ne possono escludere la gravità, della limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto sulle patologie da Sars-Cov-2 e sulle terapie appropriate, nonché della scarsità delle risorse umane e materiali concretamente disponibili in relazione al numero dei casi da trattare, oltre che del minor grado di esperienza e conoscenze tecniche possedute dal personale non specializzato impiegato per far fronte all’emergenza.
 
Il provvedimento, inoltre, prevede l'obbligo di vaccinazione contro il Covid per il personale sanitario, e tutta una serie di misure restrittive riguardanti il periodo dal 7 aprile al 30 aprile 2021. Viene infine tolta ai presidenti di Regione la possibilità di introdurre misure restrittive su scuole primarie e dell'infanzia.

 

 

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