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Aborto farmacologico: cosa è cambiato in Italia con le nuove Linee di Indirizzo ministeriali

aborto farmacologico

A seguito della Determina AIFA n° 865 del 2020 e del successivo aggiornamento delle “Linee di indirizzo sull’ interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine”, è oggi possibile, in tutte le Regioni italiane, ricorrere all’aborto farmacologico fino a nove settimane compiute di età gestazionale in regime di day hospital.

 

L’aggiornamento delle “Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine”

L’assunzione di mifepristone, seguito a distanza di almeno 24 ore da una prostaglandina, è la modalità approvata a livello internazionale per l’aborto farmacologico.
In Italia, l’offerta dell’interruzione volontaria della gravidanza (IVG) con procedura farmacologica, risale al 2009, quando AIFA aveva espresso parere favorevole all’utilizzo ospedaliero di mifepristone (RU-486), in associazione a misoprostolo, fino al 49° giorno di amenorrea (7° settimana di gravidanza).
Negli altri Paesi europei, l’autorizzazione di entrambi i farmaci era già estesa a 63 giorni (9 settimane di gravidanza), in regime di day hospital.
Negli ultimi anni si è osservato in Italia un aumento del ricorso all’IVG farmacologica, pertanto si è ritenuto necessario aggiornare la modalità di accesso alla stessa, allineandosi agli altri Paesi europei.
Nell’agosto 2020, successivamente al parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità, AIFA ha emanato la Determina n. 865, con la quale si estende la possibilità di ricorrere all’IVG farmacologica fino a 9 settimane compiute di età gestazionale (63° giorno di amenorrea). È stato inoltre rimosso il vincolo che imponeva il ricovero dal momento dell’assunzione del farmaco fino alla verifica dell’espulsione del prodotto del concepimento.

La procedura può essere pertanto eseguita presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all’ospedale e autorizzate dalle Regioni, nonché presso i consultori familiari o in day hospital.

Il 23 settembre 2022, è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale un’ulteriore Determina AIFA che aggiunge all’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del SSN il misoprostolo buccale, sublinguale e vaginale, fino alla 63° giornata di amenorrea, da somministrare in associazione a mifepristone.

Il Ministero indica la procedura da seguire in base all’età gestazionale:

  • Fino al 49° giorno di amenorrea: il mifepristone è assunto in un'unica dose orale da 600 mg, seguita, a 36-48 ore di distanza, dalla somministrazione dell’analogo delle prostaglandine: misoprostolo 400 μg per via orale, oppure gemeprost, 1 mg per via vaginale.
  • Tra il 50° e il 63° giorno di amenorrea: il mifepristone è assunto in un’unica dose orale da 600 mg, seguita, a 36-48 ore di distanza, dalla somministrazione dell’analogo delle prostaglandine, gemeprost 1 mg per via vaginale. Tale farmaco non presenta la controindicazione all’utilizzo oltre il 49° giorno di amenorrea.

Raccomandazione
Si raccomanda di effettuare il monitoraggio continuo ed approfondito delle procedure di interruzione volontaria di gravidanza con l’utilizzo di farmaci, avendo riguardo, in particolare, agli effetti collaterali conseguenti all’estensione del periodo in cui è consentito il trattamento in questione. Tale monitoraggio sarà preso in esame anche ai fini della Relazione annuale del Ministro al Parlamento sulla attuazione della legge 194/1978, attraverso i dati correntemente rilevati dal Sistema di sorveglianza IVG (DGPRE.9/I.4.d.a.1.7/2019/1).

Le Società Scientifiche di Ginecologia e Ostetricia (SIGO, AOGOI, AUGUI E AGITE) hanno espresso soddisfazione per le nuove linee guida, sottolineando che si tratta di un passo importante a tutela della salute e dei diritti delle donne, nel pieno rispetto della Legge 194/78. Resta tuttavia ancora tanta strada da percorrere per uniformare i diritti delle donne a livello di tutto il territorio nazionale e garantire un’informazione completa e corretta, per aiutarle a maturare la consapevolezza necessaria per affrontare il disagio di una scelta sempre difficile e dolorosa.

Fonti

 

 

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