Associazione dei Ginecologi Italiani:
ospedalieri, del territorio e liberi professionisti

slider_medici.jpg
topbanner2b.jpg
topbanner3d.jpg
  • Aogoi
  • Notiziario
  • Boom di casi di Candida auris negli Usa. Decretata un’emergenza nazionale di antibiotico resistenza

Boom di casi di Candida auris negli Usa. Decretata un’emergenza nazionale di antibiotico resistenza

24 marzo - I casi triplicati negli ultimi tre anni. Si tratta di un fungo resistente a più farmaci antimicotici che può trasmettersi attraverso il contatto con superfici e/o dispositivi medici contaminato o il contatto tra persone colonizzate o infette. Sono più a rischio di contrarre un’infezione da Candida auris i pazienti che hanno problemi di salute preesistenti o sono ospedalizzati o si trovano in case di cura o che necessitano di dispositivi medici invasivi.

Negli Stati Uniti è scattata un’emergenza di antibiotico resistenza a seguito di una preoccupante escalation di casi di Candida auris che ha visto il numero di casi triplicarsi in soli tre anni.

Si tratta di un fungo isolato per la prima volta nel 2009 in Giappone dall’orecchio (in latino “auris”) di una donna, tuttavia, il primo isolato ad oggi noto risale al 1996 identificato retrospettivamente in una raccolta di campioni coreani.

I primi focolai europei risalgono al 2015 in Francia mentre in Italia il primo caso di infezione invasiva è stato identificato nel 2019 seguito da un focolaio nelle Regioni settentrionali nel biennio 2020-2021.

Candida auris è un emergente tipo di Candida che rappresenta una seria minaccia per la salute globale per diversi motivi, come spiega l’Istituto superiore di sanità, perché:

  • è spesso resistente a più farmaci antimicotici tra quelli comunemente utilizzati per trattare le infezioni da Candida (multifarmaco-resistenza)
  • è di difficile identificazione nei laboratori che non dispongono di tecnologie specifiche, con conseguente gestione inappropriata
  • le persone possono avere infezioni da C. auris senza saperlo e questa colonizzazione può durare a lungo
  • può provocare focolai epidemici negli ambienti assistenziali sanitari, anche se non si esclude la possibile diffusione in comunità
  • è molto infettiva e in genere le infezioni sono di bassa entità, tuttavia nei soggetti con immunocompromissione può causare infezioni gravi
  • presenta una alta letalità nelle forme invasive
  • ha la possibilità di creare biofilm che la rende poco suscettibile ai disinfettanti e quindi particolarmente resistente sulle superfici.

La C. auris può trasmettersi attraverso il contatto con superfici e/o dispositivi medici contaminato o il contatto tra persone colonizzate o infette.

Sono più a rischio di contrarre un’infezione da Candida auris i pazienti che:

  • hanno problemi di salute preesistenti
  • sono ospedalizzati o si trovano in case di cura
  • necessitano di dispositivi medici invasivi (per esempio cateteri vescicali, cateteri venosi centrali, tubi per tracheotomia, ecc). Si raccomanda la stretta aderenza alle norme igieniche per l’inserimento e il mantenimento dei cateteri e la cura meticolosa dei siti di tracheotomia. Inoltre, è opportuno valutare continuamente la necessità dei dispositivi invasivi e rimuoverli tempestivamente quando non siano più indispensabili
  • hanno un sistema immunitario indebolito.

Inoltre, i pazienti colonizzati con C. auris sottoposti a procedure chirurgiche possono avere un maggior rischio di infezioni del sito chirurgico, per questo è raccomandata una preparazione della cute con un agente disinfettante a base alcolica a meno che non sia controindicato.

La decisione degli Stati Uniti di decretare l’emergenza viene dopo la rilevazione di un aumento percentuale dei casi molto elevato negli ultimi tempi.

Candida auris si è diffuso negli Stati Uniti da quando è stato segnalato per la prima volta nel 2016, con un totale di 3.270 casi clinici (in cui è presente l'infezione) e 7.413 casi di screening (in cui il fungo è rilevato ma non causano infezione) segnalati fino al 31 dicembre 2021.

Durante il periodo 2019-2021, 17 stati hanno identificato il loro primo caso di C. auris. A livello nazionale, i casi clinici sono passati da 476 nel 2019 a 1.471 nel 2021. I casi di screening sono triplicati dal 2020 al 2021, per un totale di 4.041.

L'aumento percentuale dei casi clinici è cresciuto ogni anno, passando da un incremento del 44% nel 2019 a un aumento del 95% nel 2021.

I conteggi dei casi di C. auris sono aumentati per molte ragioni, spiegano i CDC, comprese le scarse pratiche generali di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC) nelle strutture sanitarie.

I conteggi dei casi potrebbero anche essere aumentati a causa dei maggiori sforzi per rilevare i casi, incluso un aumento dello screening della colonizzazione, un test per vedere se qualcuno ha il fungo da qualche parte sul proprio corpo ma non ha un'infezione o sintomi di infezione.

La tempistica di questo aumento e i risultati delle indagini sulla salute pubblica suggeriscono che la diffusione di C. auris, sottolineano ancora i CDC, “potrebbe essere peggiorata a causa della tensione sui sistemi sanitari e di sanità pubblica durante la pandemia di COVID-19”.

"Il rapido aumento e la diffusione geografica dei casi è preoccupante e sottolinea la necessità di una sorveglianza continua, capacità di laboratorio ampliata, test diagnostici più rapidi e aderenza alla comprovata prevenzione e controllo delle infezioni", ha affermato l'epidemiologa del CDC, la dott.ssa Meghan Lyman.

 

menu
menu