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Cop28: La crisi climatica è anche una crisi sanitaria

7 dicembre - Gli operatori sanitari chiedono un’azione immediata e coraggiosa per eliminare gradualmente i combustibili fossili, passare all’energia pulita, rafforzare la resilienza e sostenere le persone e le comunità più vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici.

Più di 40 milioni di professionisti sanitari di tutto il mondo si sono uniti all’appello all’azione lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle organizzazioni della società civile, per dare priorità alla salute nei negoziati sul clima della COP28. L’inazione climatica costa vite umane e ha un impatto sulla salute ogni singolo giorno, ribadisce l’Oms in una nota. Gli operatori sanitari chiedono un’azione immediata e coraggiosa per eliminare gradualmente i combustibili fossili, passare all’energia pulita, rafforzare la resilienza e sostenere le persone e le comunità più vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici. Chiedono che non ci siano più ritardi né scuse sollecitando un’azione immediata, per un futuro sano per tutti.

“Di fronte alle sfide urgenti poste dalla salute e dai cambiamenti climatici, gli operatori sanitari sono uniti in ogni sforzo per migliorare i risultati sanitari e affrontare la crisi climatica – afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità – questo ispira tutti noi a contribuire a un mondo più sano e più resiliente per le generazioni a venire”.

 

L’anno 2023 ha visto un’allarmante ondata di disastri legati al clima, tra cui incendi, ondate di caldo e siccità, che hanno portato allo spostamento di popolazioni, perdite agricole e aumento dell’inquinamento atmosferico. E l’attuale crisi climatica ha aumentato significativamente il rischio di malattie potenzialmente letali come il colera, la malaria e la dengue. Per questo, l’Oms e oltre 40 milioni di professionisti sanitari chiedono ai governi di rispettare gli impegni già assunti, rispettare l’accordo di Parigi, accelerare l’eliminazione graduale dei combustibili fossili e aumentare la loro ambizione per un futuro più sano, più giusto e più verde per l’umanità.

Sistemi sanitari forti e resilienti sono indispensabili per proteggere la popolazione dagli impatti negativi dei cambiamenti climatici sulla loro salute e la costruzione di sistemi sanitari resilienti al clima e a basse emissioni di carbonio deve essere vista come una delle priorità nell’azione e negli investimenti a livello locale, nazionale e globale: il settore sanitario, che attualmente riceve solo lo 0,5% dei finanziamenti globali per il clima, richiede un aumento sostanziale delle risorse, un passo non solo giustificato, ma essenziale per affrontare efficacemente le crisi sanitarie in corso e un panorama sanitario globale in evoluzione. L’Oms si impegna a lavorare per garantire l’attuazione efficace delle priorità delineate nella Dichiarazione.


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