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Liste d’attesa. Schillaci: “Situazione ereditata, attivati per agire in modo strutturale e rapido”

30 giugno - “Mi sono attivato già in sede di legge di Bilancio per il 2023, per riconoscere le gravose condizioni di lavoro del personale operante presso i servizi di pronto soccorso. Inoltre, con il decreto legge n. 34 del 2023, sono state adottate specifiche misure volte a facilitare il reclutamento strutturale di medici nel Ssn e a rendere più attrattivo il lavoro presso il Ssn”. Così il ministro Schillaci rispondendo all’interrogazione di Furfaro. 

Sul tema delle liste d’attesa “è necessario agire in maniera strutturale e rapida, assicurando le necessarie risorse al sistema e migliorando l’organizzazione dei servizi, per far sì che il Ssn torni ad essere maggiormente attrattivo per il personale sanitario giovane. Ecco perché sin dall’insediamento di questo Governo, mi sono attivato già in sede di legge di Bilancio per il 2023”.

Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo in aula alla Camera all’interrogazione sul tema presentata da Marco Furfaro (Pd).

Di seguito la risposta integrale del ministro Schillaci.

“Le questioni sollevate dal presente QT, rappresentano le sfide che stanno caratterizzando l’attività del mio mandato, tenuto conto che propongono criticità risalenti ormai negli anni, che io ho ereditato dall’autunno scorso.

Con specifico riguardo alle liste di attesa, ricordo che il decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198 convertito dalla legge 24 febbraio 2023, n. 14, ha introdotto le misure volte a favorire il recupero delle liste di attesa per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e per le prestazioni ospedaliere.

In particolare, è stata prevista la possibilità per le Regioni e le Province autonome di rendere disponibili per l’equilibrio finanziario 2022, le risorse correnti già previste dalla legge di bilancio n. 234 del 2021, e non utilizzate al 31 dicembre 2022, per le stesse finalità. È stata, inoltre, prevista la possibilità di avvalersi sino al 31.12.2023 delle misure già disposte dai provvedimenti adottati in stato di emergenza sanitaria, ivi compresa la possibilità di avvalersi delle prestazioni ospedaliere e di specialistica ambulatoriale erogati dalle strutture private.

In data 30 maggio 2023 è stata inviata alle Regioni una nota/circolare, per fornire specifiche indicazioni sulle attività di recupero delle prestazioni ambulatoriali, screening e di ricovero ospedaliero, per ridurre le liste di attesa, con specifiche indicazioni sulle modalità di utilizzo del finanziamento.

Passo adesso al tema del personale sanitario, facendo una necessaria premessa, la situazione di carenza esistente è frutto di errata programmazione dei fabbisogni del passato, a cui si sta ponendo rimedio mediante specifiche iniziative condotte unitamente al Ministro dell’Università e della Ricerca, finalizzate a prevedere un progressivo aumento dei posti di ingresso alla facoltà di Medicina.

Aggiungo, inoltre, che anche il reiterarsi nel tempo delle diverse misure di contenimento della spesa, ed in particolare dei vincoli assunzionali, ha concorso a determinare la carenza del personale sanitario, nel decennio 2009-2019, il personale dipendente a tempo indeterminato del comparto Sanità è diminuito complessivamente del 6,5% passando da 693.600 unità del 31/12/2009 a 648.547 del 31/12/2019.

Sulla base di quanto precede, sono consapevole che è necessario agire in maniera strutturale e rapida, assicurando le necessarie risorse al sistema e migliorando l’organizzazione dei servizi, per far sì che il SSN torni ad essere maggiormente attrattivo per il personale sanitario giovane. Ecco perché sin dall’insediamento di questo Governo, mi sono attivato già in sede di legge di Bilancio per il 2023, per riconoscere le gravose condizioni di lavoro del personale operante presso i servizi di pronto soccorso, ed è stato previsto un incremento della specifica indennità con un impegno di spesa complessivo di 200 milioni di euro annui.

Inoltre, con il decreto legge n. 34 del 2023, sono state adottate specifiche misure volte a facilitare il reclutamento strutturale di medici nel SSN e a rendere più attrattivo il lavoro presso il SSN. Come noto, è stata riconosciuta la possibilità a coloro che hanno maturato un congruo periodo di esperienza presso i servizi di emergenza urgenza di partecipare ai concorsi per l’accesso alla dirigenza medica del SSN, pur se privi di specializzazione, inoltre, è stato consentito ai professionisti sanitari del comparto sanità di svolgere, al di fuori dell’orario di servizio, attività libero – professionale, rendendomeno rigido il vincolo di esclusività che lega gli operatori delle professioni sanitarie alle strutture. Al contempo sono state adottate misure volte a ridurre il ricorso ai cd. medici gettonisti che nel tempo ha determinato un effetto distorsivo del sistema”.

 

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