“La vaccinazione dei bambini inizia a riprendersi dopo il crollo dovuto al COVID-19. Ma nel mondo ancora 20,5 mln senza nessuna dose”. Il rapporto Oms/Unicef
21 luglio - Dei 73 Paesi che hanno registrato cali sostanziali nella copertura durante la pandemia, 15 hanno recuperato i livelli precedenti alla pandemia, 24 sono sulla via del recupero e, cosa più preoccupante, 34 hanno ristagnato o continuato a diminuire. La vaccinazione contro il morbillo non ha registrato la stessa ripresa di altri vaccini, esponendo ulteriori 35,2 milioni di bambini al rischio di contrarre il morbillo. Per la prima volta, la copertura vaccinale contro l’HPV ha superato i livelli pre-pandemici.
Nel 2022 i servizi di vaccinazione globali hanno raggiunto 4 milioni di bambini in più rispetto all’anno precedente, grazie all’intensificazione degli sforzi da parte dei Paesi per affrontare lo storico arretramento delle vaccinazioni causato dalla pandemia da Covid-19.
Secondo i dati pubblicati oggi dall’Oms e dall’Unicef, nel 2022, 20,5 milioni di bambini non hanno ricevuto uno o più vaccini forniti attraverso i servizi di vaccinazione di routine, rispetto ai 24,4 milioni del 2021. Nonostante questo miglioramento, il numero rimane più alto rispetto ai 18,4 milioni di bambini che hanno saltato i vaccini nel 2019 prima delle interruzioni dovute alla pandemia, sottolineando la necessità di continui sforzi di recupero e di rafforzamento del sistema.
Il vaccino contro la difterite, il tetano e la pertosse (DTP) è utilizzato come indicatore globale per la copertura vaccinale. Dei 20,5 milioni di bambini che hanno saltato una o più dosi di vaccino DTP nel 2022, 14,3 milioni non hanno ricevuto nemmeno una dose, i cosiddetti bambini a zero dosi. Il dato rappresenta un miglioramento rispetto ai 18,1 milioni di bambini a zero dosi del 2021, ma rimane superiore ai 12,9 milioni di bambini del 2019.
“Questi dati sono incoraggianti e sono un riconoscimento a coloro che hanno lavorato così duramente per ripristinare i servizi di vaccinazione salvavita dopo due anni di calo sostenuto della copertura vaccinale – ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’Oms – ma le medie globali e regionali non rappresentano il quadro completo della situazione e nascondono gravi e persistenti disuguaglianze. Quando i Paesi e le regioni sono in ritardo, i bambini ne pagano il prezzo”.
Le prime fasi della ripresa della vaccinazione globale non si sono verificate in modo uniforme, e i miglioramenti si sono concentrati in pochi Paesi. I progressi nei Paesi dotati di maggiori risorse e con un’ampia popolazione infantile, come l’India e l’Indonesia, nascondono una ripresa più lenta o addirittura un continuo declino nella maggior parte dei Paesi a basso reddito, soprattutto per quanto riguarda la vaccinazione contro il morbillo.
Dei 73 Paesi che hanno registrato cali sostanziali* nella copertura durante la pandemia, 15 hanno recuperato i livelli precedenti alla pandemia, 24 sono sulla via del recupero e, cosa più preoccupante, 34 hanno ristagnato o continuato a diminuire. Queste tendenze preoccupanti riflettono gli schemi osservati in altre analisi relative alla sanità. I Paesi devono assicurarsi di accelerare gli sforzi di ripresa, recupero e rafforzamento, per raggiungere ogni bambino con i vaccini di cui ha bisogno e - poiché la vaccinazione di routine è un pilastro fondamentale dell’assistenza sanitaria primaria - cogliere l’opportunità per compiere progressi in altri settori sanitari correlati.
La vaccinazione contro il morbillo - uno degli agenti patogeni più contagiosi - non ha registrato la stessa ripresa di altri vaccini, esponendo ulteriori 35,2 milioni di bambini al rischio di contrarre il morbillo. La copertura della prima dose di morbillo è aumentata all’83% nel 2022 dall’81% del 2021, ma è rimasta inferiore all’86% raggiunto nel 2019. Di conseguenza, lo scorso anno, 21,9 milioni di bambini hanno saltato la vaccinazione di routine contro il morbillo nel loro primo anno di vita - 2,7 milioni in più rispetto al 2019 - mentre altri 13,3 milioni non hanno ricevuto la seconda dose, esponendo i bambini delle comunità sotto-vaccinate al rischio di epidemie.
“Al di sotto di questa tendenza positiva si nasconde un grave allarme – ha sottolineato il Direttore Generale dell’Unicef Catherine Russell – finché un maggior numero di Paesi non colmerà le lacune nella copertura vaccinale di routine, i bambini di tutto il mondo continueranno a rischiare di contrarre e morire a causa di malattie che possiamo prevenire. I virus come il morbillo non conoscono confini. È urgente rafforzare gli sforzi per recuperare i bambini che hanno saltato la vaccinazione, ripristinando e migliorando ulteriormente i servizi di vaccinazione rispetto ai livelli pre-pandemici”.
I dati indicano che i Paesi con una copertura costante e continua negli anni precedenti la pandemia sono stati maggiormente in grado di stabilizzare i servizi di vaccinazione da allora. Ad esempio, l’Asia meridionale, che ha registrato un aumento graduale e costante della copertura nel decennio precedente alla pandemia, ha dimostrato una ripresa più rapida e robusta rispetto alle regioni che hanno subito cali di lunga durata, come l’America Latina e i Caraibi. La regione africana, che è in ritardo nella ripresa, deve affrontare un’ulteriore sfida. Con una popolazione di bambini in aumento, i Paesi devono incrementare ogni anno i servizi di vaccinazione di routine per mantenere i livelli di copertura.
La copertura del vaccino DTP3 nei 57 Paesi a basso reddito sostenuti da Gavi, l’Alleanza per i Vaccini, è aumentata all’81% nel 2022 - un aumento considerevole rispetto al 78% del 2021 - con un calo di 2 milioni di bambini che non ricevono alcun vaccino di base. Tuttavia, l’aumento della copertura DTP3 nei Paesi che hanno implementato il programma Gavi si è concentrato nei Paesi a reddito medio-basso, mentre i Paesi a basso reddito non hanno ancora aumentato la copertura, il che indica il lavoro che resta da fare per aiutare i sistemi sanitari più vulnerabili a ricostruirsi.
“È incredibilmente rassicurante, dopo l’enorme sconvolgimento provocato dalla pandemia, vedere che le vaccinazioni di routine hanno registrato una ripresa così forte nei Paesi sostenuti da Gavi, soprattutto in termini di riduzione del numero di bambini a zero dosi – ha dichiarato Seth Berkley, CEO di Gavi, l’Alleanza per i vaccini – tuttavia, è anche chiaro da questo importante studio che dobbiamo trovare il modo di aiutare ogni Paese a proteggere la propria popolazione, altrimenti corriamo il rischio che emergano due binari, con i Paesi più grandi e a reddito medio-basso che superano gli altri”.
Per la prima volta, la copertura vaccinale contro l’HPV ha superato i livelli pre-pandemici. I programmi di vaccinazione contro l’HPV avviati prima della pandemia hanno raggiunto lo stesso numero di ragazze nel 2022 rispetto al 2019. Tuttavia, la copertura nel 2019 era ben al di sotto dell’obiettivo del 90% e questo è rimasto invariato nel 2022, con coperture medie nei programmi HPV che hanno raggiunto il 67% nei Paesi ad alto reddito e il 55% nei Paesi a basso e medio reddito. La rivitalizzazione del programma HPV, avviato di recente e guidato dall’Alleanza Gavi, mira a rafforzare l’erogazione dei programmi esistenti e a facilitare un maggior numero di interventi.
Molte parti interessate stanno lavorando per accelerare il recupero in tutte le regioni e attraverso tutte le piattaforme vaccinali. All’inizio del 2023, l’OMS e l’UNICEF, insieme a Gavi, alla Fondazione Bill & Melinda Gates e ad altri partner di IA2030, hanno lanciato “The Big Catch-Up”, una campagna di comunicazione e di advocacy a livello globale, invitando i governi a recuperare le vaccinazioni mancate ai bambini durante la pandemia, a ripristinare i servizi di vaccinazione ai livelli pre-pandemici e a rafforzarli in futuro:
Raddoppiando l’impegno ad aumentare i finanziamenti per le vaccinazioni e lavorando con le parti interessate per sbloccare le risorse disponibili, compresi i fondi contro il COVID-19, per ripristinare urgentemente i servizi interrotti e sovraccarichi e attuare gli sforzi di recupero.
Sviluppando nuove politiche che consentano ai vaccinatori di raggiungere i bambini nati poco prima o durante la pandemia e che stanno superando l’età in cui verrebbero vaccinati dai servizi di vaccinazione di routine.
Rafforzando i servizi di vaccinazione e di assistenza sanitaria primaria - compresi i sistemi sanitari comunitari - e affrontando le sfide sistemiche delle vaccinazioni per correggere la stagnazione a lungo termine delle vaccinazioni e raggiungere i bambini più emarginati.
Costruendo e sostenendo la fiducia e l’accettazione dei vaccini attraverso il coinvolgimento delle comunità e degli operatori sanitari.