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Testo dell' intervista

Il polimorfismo genetico

Contributo Educazionale FEMIBION

Il tema di oggi è il polimorfismo genetico e quale influenza esso abbia sulla trasformazione dell’ acido folico nella sua forma attiva.

Dottoressa Sironi, che cos'è il polimorfismo genetico e come influisce sull'utilizzo dell'acido folico in gravidanza?
Per polimorfismo genetico si intende una mutazione genetica che sia presente almeno nell'1% della popolazione e che interferisca nella sintesi di alcune proteine; ciò può condizionare un maggior rischio di eventuali patologie.
Nel nostro caso, parlando di acido folico, dobbiamo ricordare alle nostre pazienti che esiste una discreta percentuale di soggetti nella nostra popolazione che ha questa mutazione genetica; essa comporta una riduzione di efficacia dell'enzima che converte l'acido folico nella sua forma attiva e quindi lo rende biodisponibile.

In Italia è elevata la percentuale di incidenza di polimorfismo genetico?
Si ritiene che l'incidenza di mutazione genetica omozigote per l'enzima MTHFR, l'enzima che converte l'acido folico in forma attiva, sia presente nel 20% della popolazione. Nella forma eterozigote, quindi più ridotta, quasi nel 50% della popolazione.

Esistono oggi degli integratori alimentari in grado di garantire maggiore serenità anche alle donne che non riescono a utilizzare completamente l'acido folico?
Sì, sono oggi disponibili prodotti di supplementazione per la gravidanza, che contengono acido folico già nella sua forma attiva. Quindi possono essere utili per le donne che hanno difetti di assorbimento di acido folico per patologie particolari oppure sono portatrici della mutazione di cui parlavamo prima.

Come vengono chiamati questi integratori di nuova generazione?
I folati di nuova generazione sono denominati transmetilati.

Le donne italiane sono adeguatamente informate su questa malformazione genetica?
Nella mia esperienza ritengo di no, forse i dati che ho citato prima sono un po' sottostimati. In realtà l'incidenza di questa mutazione genetica è ben presente nella nostra popolazione.

 

Note:

1.Polimorfismo genetico
È definito come il verificarsi, in una popolazione, di due o più fenotipi (o forme) geneticamente determinati, con una frequenza maggiore di quelle delle mutazioni. Vale a dire che la differenza di forme che si osserva (per esempio il diverso colore dei capelli osservabile negli individui) non è dovuta a mutazioni spontanee ed occasionali nell'ambito del gene che determina il colore dei capelli ma alla reale presenza di diversi alleli (ovvero diversi geni, la combinazione dei quali produce tutte le possibili variazioni nel colore dei capelli osservabili negli individui). Il polimorfismo è quindi la coesistenza di differenti variazioni di un carattere in una popolazione, dovute a differenze nelle sequenze del DNA della popolazione.

2.Mutazione Genetica
Per mutazione genetica si intende ogni modificazione stabile di materiale genetico (sia DNA che RNA) dovuta o al caso o alla ricombinazione genetica. Una mutazione modifica quindi il genotipo di un individuo e può eventualmente modificarne il fenotipo a seconda delle sue caratteristiche e delle interazioni con l'ambiente Le mutazioni sono gli elementi di base grazie ai quali possono svolgersi i processi evolutivi. Le mutazioni determinano infatti la cosiddetta variabilità genetica, ovvero la condizione per cui gli organismi differiscono tra loro per uno o più caratteri. Su questa variabilità, tramite la ricombinazione genetica, opera la selezione naturale, la quale promuove le mutazioni favorevoli a scapito di quelle sfavorevoli o addirittura letali.

3.MTHFR
La metilentetraidrofolatoreduttasi (MTHFR) è un enzima coinvolto nel metabolismo dell'omocisteina ed in particolare permette la trasformazione della omocisteina in metionina tramite l'intervento della vitamina B12. Si capisce pertanto che un deficit di questo enzima si può tradurre in un eccesso di omocisteina, la quale ha un effetto tossico sulla parete dei vasi sanguigni ed è un fattore di rischio trombotico. Quando i processi di trasformazione dell'omocisteina in metionina sono ostacolati (come accade in presenza di una mutazione) l’omocisteina si accumula nel sangue. Accanto alla deficienza grave di MTHFR è stato identificato un polimorfismo genetico, che causa una riduzione dell'attività enzimatica della MTHFR pari al 50%, fino al 30% in condizioni di esposizione al calore (variante termolabile). La frequenza genica in Europa della mutazione è del 3-3,7% che comporta una condizione di eterozigosi in circa il 42-46% della popolazione e di omozigosi pari al 12-13%.

4.Folati di nuova generazione
L’acido folico è disponibile in commercio anche in “forma attiva”: l’acido 5-MTHF. Gli sono attribuiti i seguenti vantaggi: Il 5-MTHF è la forma di folato trasportata nel sangue e immagazzinata nel tessuto naturalmente. Il 5-MTHF è la forma di folato che partecipa direttamente alla metilazione dell’omocisteina in metionina. Non è più necessaria una trasformazione enzimatica preliminare dell’acido folico per cui ne approfittano soprattutto le persone con una MTHFR modificata, meno attiva. In caso di impiego di 5-MTHF è esclusa la correzione indesiderata di un’anemia da carenza di vitamina B12: è quindi eliminato il cosiddetto effetto di mascheramento.

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