Associazione dei Ginecologi Italiani:
ospedalieri, del territorio e liberi professionisti

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Lettera della Presidente

Care colleghe, cari colleghi,
ricordo a tutte/i che fra pochi giorni sarà la giornata internazionale della donna.

Non voglio fare riferimento all’8 marzo come una data che si “deve festeggiare”: non è una festa, come erroneamente viene spessa definita.

Può e deve essere una giornata di riflessione sulla lunga strada percorsa dalle donne e su quanta ve ne sia ancora da percorrere.

Credo che la parola-chiave per quest’anno possa essere “rispetto”. Solo se abbiamo rispetto per chi sta accanto a noi, uomo o donna che sia, potremo pensare di fare un passo avanti nei rapporti fra le persone.

Solo se tutte/i abbiamo le stesse opportunità, gli stessi diritti, gli stessi doveri possiamo pensare che l’umanità progredisca.

La discriminazione, per qualunque motivo essa avvenga, non può che rallentare una società.

 

Le conquiste che le donne hanno ottenuto nei secoli (anche se non dobbiamo dimenticare che in molte società dell’antichità le donne godevano di una condizione assolutamente paritaria) sono avvenute grazie a donne che hanno saputo ribellarsi alle consuetudini e conquistare spazi, grandi o piccoli, di libertà.

Ogni spazio conquistato va però mantenuto con fermezza ed autorevolezza e non dobbiamo permettere che si torni indietro per “rispetto” di noi stesse, degli uomini che ci sono accanto, delle donne che prima di noi hanno lottato, delle nostre madri, dei nostri figli e delle nostre figlie.

Non dobbiamo dimenticare il ruolo sociale delle donne che non è solo quello procreativo, anche se in questo momento forse dovremmo tornare a dare una importanza maggiore a questo: una società senza figli non va avanti, è destinata alla auto-estinzione.

La maternità è un ruolo sociale e non diventare una scusa per sminuire le donne nel lavoro, il tetto di cristallo deve essere annullato ed ampiamente superato da ciò che le donne, proprio per le loro capacità innate (o acquisite da secoli di gestione della famiglia?), possono dare in tutti gli ambiti lavorativi.

Ricordiamoci il compito essenziale delle donne in tutte le attività gratuite e quindi al di fuori del lavoro retribuito: all’interno della famiglia la donna si prende cura  della salute di tutti i componenti, di bambini e anziani, dell’alimentazione, del benessere non solo materiale, ma del sostegno emotivo e sociale.

Mi piace sempre citare, e chiedo scusa se mi ripeto, una frase di Rita Levi Montalcini “Se istruisci un bambino avrai un uomo istruito. Se istruisci una bambina avrai una donna, una famiglia ed una società istruita”, sperando davvero che questa frase possa essere superata in un futuro molto prossimo.

Insegniamo il “rispetto” dell’altro, dell’altra ai bambini fin da piccoli e così faremo un passo importante della parità non solo di genere.

Grazie a tutte le donne che non si sono fatte fermare dai pregiudizi, ma hanno dimostrato e dimostrano ogni giorno il loro valore e le loro capacità.

Buon 8 marzo a tutte/i

 

Elsa Viora
Presidente AOGOI 

 

 

 

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