Associazione dei Ginecologi Italiani:
ospedalieri, del territorio e liberi professionisti

slider_medici.jpg
topbanner2b.jpg
topbanner3d.jpg

Il Rapporto Osservasalute 2010 sulla salute degli Italiani

Oltre duecento clinici, epidemiologi, esperti di sanità pubblica, statistici, economisti di tutta Italia hanno collaborato alla stesura del ‘Rapporto Osservasalute 2010. Stato di salute e qualità dell'assistenza nelle Regioni italiane’ che è stato presentato nei giorni scorsi al Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma. L'aspettativa di vita degli Italiani dal 2006 al 2010 è aumentata, secondo i dati del Rapporto: quella degli uomini di sette mesi (da 78,4 anni nel 2006 a 79,1 nel 2010) mentre quella delle donne è cresciuta solo di tre mesi (da 84 anni a 84,3). È purtroppo aumentato anche il numero di donne adulte (19-64 anni) con consumi di alcol a rischio, cioè che assumono più di 20 grammi di alcol al giorno (1-2 Unità Alcoliche): dall'1,6% del 2006 al 4,9% del 2008. Come ha dichiarato il professor Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica di Roma: «I problemi di salute degli Italiani non sono causati solo dalla sedentarietà o dalla scarsa inclinazione a stili di vita corretti, ma anche dalla mancanza, nelle Regioni con difficoltà economiche, soprattutto al Sud, di adeguati interventi di prevenzione. Inoltre, per razionalizzare il sistema sono stati chiusi molti ospedali e questo ha provocato la riduzione dei posti letto e della ricettività per le emergenze. Il problema di questi dieci anni di federalismo sanitario, con la sanità trasferita interamente alle Regioni, è che quelle deboli rischiano di essere travolte e la sanità rischia di essere l'elemento dirompente di tutta la Regione. L'egemonia che hanno avuto i piani di rientro sul governo dei conti approfondisce il baratro dei servizi e della sostenibilità delle Regioni, erodendo i servizi sociali e sanitari. All'azione di risanamento, necessaria, bisogna affiancare una strategia coerente di programmazione e controllo dei servizi sanitari, che si basi su evidenze epidemiologiche e scientifiche forti: senza queste si aggraveranno progressivamente i problemi delle Regioni in difficoltà». Gli esperti che hanno concorso alla stesura del Rapporto Osservasalute 2010 operano presso Università e Istituzioni pubbliche nazionali, regionali e aziendali: Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istat, Istituto Nazionale dei Tumori, Istituto Italiano di Medicina Sociale, Agenzia Italiana del Farmaco, Aziende Ospedaliere e Sanitarie, Osservatori Epidemiologici Regionali, Agenzie Regionali e Provinciali di Sanità Pubblica, Assessorati Regionali e Provinciali alla Salute.

Fonte:  Sanità News ISS, 10 marzo 2011,  www.osservasalute.it

menu
menu