Associazione dei Ginecologi Italiani:
ospedalieri, del territorio e liberi professionisti

slider_medici.jpg
topbanner2b.jpg
topbanner3d.jpg

Lettera della Presidente

Carissime, carissimi,

purtroppo l’autunno tanto temuto si è rivelato peggiore dell’atteso. Non sto qui ad analizzare le cause nel dettaglio, ma certamente nella contrapposizione economia/salute la prima ha avuto un peso determinante e noi stiamo pagando ora le decisioni di politica sanitaria prese negli ultimi decenni.  
Non possiamo non riflettere sulle conseguenze che questa drammatica situazione ha avuto sulle fasce sociali più deboli, sulle persone e famiglie più fragili né possiamo nasconderci dietro all’affermazione spesso sentita: il virus è trasversale, colpisce tutti. La pandemia è tale proprio perché è presente in tutto il mondo, ma le risorse per contrastarne la diffusione e le conseguenze sono molto differenti nei diversi Paesi, nelle condizioni sociali, culturali ed economiche in cui ogni di noi vive.

Deve essere un momento di riflessione globale e comprendere che le condizioni di salute, le condizioni sociali, culturali ed economiche delle persone sono inevitabilmente correlate fra di loro, che non è possibile, non è più possibile rincorrere solo aumenti del PIL ed altri numeri.

Oggi più che mai è fondamentale riconoscere le discriminazioni che esistono, che i più deboli (donne, bambini, anziani) e le fasce socialmente e culturalmente fragili soffrono maggiormente per questa drammatica situazione.

Il 20 novembre si è celebrata la Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.

La pandemia ha messo in luce ed ha esacerbato le diseguaglianze mettendo in condizioni di inferiorità una intera generazione di bambini e di adolescenti nel mondo intero, ma anche in Italia le disparità si stanno drammaticamente acuendo  e le conseguenze rimarranno a lungo.

Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Anche su questo purtroppo la pandemia e le restrizioni hanno portato ad un drammatico incremento, dato che non ci stupisce dal momento che la maggior parte dei casi di violenza sulle donne avviene in famiglia, è attuata dal partner.

In Italia il numero di telefonate ricevute dal 1522, il numero verde di emergenza contro la violenza di genere e lo stalking, è aumentato in modo significativo nel periodo primaverile di chiusura totale. L’Istat ha confrontato il periodo tra il 1 marzo e il 16 aprile 2020 con lo stesso intervallo di tempo dell’anno precedente e riporta che le telefonate giunte al 1522 sono state il 73% in più rispetto allo stesso periodo del 2019 e le vittime che hanno chiesto aiuto sono state 2.013 con un aumento del 59%.

 

Le due Giornate, vicine nel tempo (20 e 25 novembre), ci ricordano problemi che sono intimamente correlati anche nella vita quotidiana: i diritti dei bambini, degli adolescenti, delle donne fanno parte di uno stesso fenomeno. Bisogna stroncare il circolo perverso che un bambino vittima di abusi diventerà un adulto violento, bisogna che i bambini capiscano che la violenza non porta da nessuna parte e che vedano esempi di vita in cui la mamma, le sorelle, i fratelli sono rispettati.

Ad ottobre 2020 il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha di nuovo richiamato l’Italia in quanto responsabile di ostacolare l’accesso alla giustizia alle donne vittime di violenza e i dati emergono dal numero di procedimenti penali avviati, delle assoluzioni e delle archiviazioni.

L’Italia continuerà a rimanere sotto vigilanza rafforzata e dovrà documentare, entro il 31 marzo 2021, di avere adottato misure idonee a garantire un’adeguata ed efficace valutazione del rischio che corrono le donne che denunciano violenza e dimostrare la concreta applicazione delle leggi. L’Italia è stata invitata a mettere in atto misure per prevenire la violenza, a monitorare il quadro giuridico globale, a garantire la attività dei servizi antiviolenza  e le risorse a disposizione.

E’ fondamentale che noi medici e tutti gli operatori sanitari, in particolare noi ginecologhe/ginecologi, ricordiamo che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani, sappiamo riconoscere i segnali che le donne ci mandano, quali  patologie sono correlate alla violenza.

Aogoi è da sempre in prima linea su questo e vi ricordo il Corso Fad dedicato proprio alla Violenza sessuale: il fenomeno e le competenze della ginecologa/del ginecologo.

 

Dobbiamo avere sempre presente nel nostro lavoro quotidiano la dignità delle donne, del corpo delle donne, la dignità del parto, solo così potremo portare il nostro contributo concreto.

Dobbiamo ogni giorno, ogni ora dire con forza NO alla violenza contro le donne, contro ogni essere umano.

Dobbiamo ogni giorno, ogni ora dire SI al rispetto delle donne, del corpo delle donne.

 

Elsa Viora
Presidente AOGOI

menu
menu