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Nuova legge sul consenso all'atto sessuale in Danimarca

19 dicembre 2020 - Dal primo gennaio 2021 in Danimarca entrerà in vigore la nuova “legge sul consenso”, che giudicherà come stupro ogni rapporto sessuale in cui una delle persone coinvolte non abbia dato il consenso. Prima di questa legge si consideravano stupri solo i rapporti in cui ci fossero state minacce, violenza o costrizione. Adesso nel giudizio l’attenzione si concentrerà sul fatto che le persone coinvolte in un rapporto abbiano accettato di fare sesso e su ciò che queste persone hanno fatto per garantire che ci fosse il consenso.

 

La legge sul consenso è stata approvata il 17 dicembre dal Folketing, il Parlamento unicamerale danese, con 96 voti a favore e nessun contrario.

Kristian Hegaard, il portavoce per la giustizia del partito social-liberale Sinistra Radicale, ha commentato in Parlamento l’approvazione della legge dicendo che «oggi la politica ha davvero un senso». Hegaard ha detto che la legge attuale non garantiva alle vittime di stupro i diritti adeguati e che «d’ora in poi il sesso sarà qualcosa che richiede il consenso di entrambe le parti, o di più parti, se è il caso. So che sembra una cosa ovvia, ma non è così che la legge è stata concepita fino a oggi».

Il percorso per arrivare alla legge è cominciato nel 2008, quando l’associazione Amnesty International aveva documentato come in Danimarca pochissimi stupri venissero condannati e solo 4 denunce di stupro su 10 finissero di fronte a un giudice. Nel 2013 venne approvata una legge che considerava  come stupro la costrizione di una vittima indifesa, ma che ancora si concentrava sulla violenza  e non sul consenso. Prima ancora in Danimarca non veniva giudicato come stupro un rapporto in cui la vittima non poteva opporre resistenza perché incosciente.

La ricercatrice sui diritti delle donne di Amnesty International Anna Błuś ha detto che «una legge sul consenso conforme ai diritti umani rende la Danimarca un esempio per altri paesi in Europa che hanno a cuore l’accesso alla giustizia per le vittime di stupro e la vera parità di genere».

 

 

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